Thursday, 13 October 2011

Block 4

Sono passati quasi quattro mesi da quando ho iniziato la specialità. Quasi quattro mesi da quando ho per la prima volta preso in mano il mio cercapersona, il mio badge e la mia fototessera, messo il mio stetoscopio intorno al collo e girato i corridoi dell'ospedale.

Qui descrivono il primo anno di specialità come a steep learning curve, in altre parole impari talmente tanto che a volte fai fatica a crederci. Mi stupisco quando ripenso a tutto quello che ho fatto in questi mesi, a tutto ciò che ho imparato e alla fiducia che ho guadagnato in me stessa.

La specialità qui è strutturata in blocks di quattro settimane. Più di un mese prima di iniziare la specialità abbiamo ricevuto il nostro orario per tutto l'anno, 13 blocchi di quattro settimane, ognuno in un reparto diverso ma sempre in ambito pediatrico. Il vantaggio di questo sistema è che riceviamo un'ottima formazione pratica nelle diverse sottospecialità che faranno di noi, si spera, bravi pediatri. Lo svantaggio è che appena inizi a sentirti a tuo agio in un reparto, è ora di cambiare. Ma forse è proprio questo il miglior modo per imparare, pushing us outside of our comfort zone.

Il pimo blocco ero in pneumologia, finivo in media alle 7 di sera, mi perdevo nei corridoi dell'ospedale, non sapevo dove trovare i moduli, le cartelle, non sapevo come fare un ricovero, come dettare una lettera.

Il secondo blocco ero al pronto soccorso pediatrico. 15 turni di 8 ore in 28 giorni, alternando mattino, pomeriggio, notte. Qui non ci sono più sottospecialità, vedi di tutto. E' stato bello tornare a fare anche qualche attività pratica, che mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni. Estrarre corpi estranei dalle orecchie e ridurre gomiti lussati sono state sicuramente le mie attività preferite. Ma mi sono scoperta anche portata a rassicurare i genitori che si presentano in PS con problemi minori. La più grande difficoltà è stata quella di adattarmi agli orari, mi sentivo in continuo jet lag.

Il terzo blocco è stato in uno dei tre reparti. Evito i commenti per il momento su questa esperienza, perchè l'ultimo giorno non ero ancora sicura di essere riuscita ad entrare nel ritrmo frenetico ed impegnato dei reparti canadesi.

Il quattro blocco è diviso in due: anestesia e ortopedia. Anestesia è stata bellissima ma troppo breve. Mi sono scoperta un talento per l'intubazione, sia orale che nasale. In compenso, sarò riuscita ad inserire 5 agocannule in due settimane, un risultato disastroso. E pensare che non ero neanche tanto male in Europa... Saranno i bambini cicciottelli, saranno le agocannule diverse, sarà che tutti hanno mille consigli da darti quando forse dovresti seguire il tuo istinto, fatto sta che ho veramente un grande bisogno di migliorare le mia tecnica.
Infine, ora sono ad ortopedia. Definitivamente non l'area in cui mi sento più a mio agio, ma almeno sto imparando a leggere radiografie e a distinguere i diversi tipi di gessi. Ma ho ancora tanto da imparare.

Posso dire che rispetto all'inizio ora non mi perdo più nei corridoi, ho scoperto l'unica scala dell'ospedale che porta a tutti i piani, riesco a dettare una lettera in un tempo decente, anche se mi vergogno ancora di farlo in pubblico e faccio mille errori, ho capito come fare per portare in giro il contenuto delle tasche del mio camice in un paese dove non si porta il camice, e il mio inglese sta migliorando piano piano. Senza dubbio, ho ancora tanto da imparare, tanto da migliorare e tanto da perfezionare, ma direi che ho fatto già dei passi da gigante.

Definitivamente si impara tanto e in fretta nel primo anno di specialità.

2 comments:

  1. Ciao A. sono proprio incuriosito sulle modalità con cui porti in giro il contenuto delle tasche del camice senza avere il camice, potresti scrivere un manuale pratico per neofiti :)
    un abbraccio!!


    Scikke

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  2. Ciao!
    Ho scoperto il tuo blog per caso...
    Sono all'ultimo anno di medicina qui in Italia e, tante volte, pensando al futuro mi sono immaginata ad esercitare la mia professione fuori dai confini italiani...
    Ma per fare questo bisogna avere coraggio...
    Chissà se leggendo le pagine del tuo blog, riuscirò a trovare la spinta per fare quel passo in più? :)
    In bocca al lupo per la tua avventura!

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